La "mia" Cambogia

 

Ci vivo dal 1995 ma ci venni la prima volta nel 1982 e ricordo che allora il Mercato centrale di Phnom Penh era deserto e ancora chiuso da barriere di filo spinato. Un po' di cibo lo si poteva trovare solo a Phsar Toul Tom Poung, detto il "Mercato russo" perché vicino vivevano piloti sovietici, medici bulgari, tecnici polacchi e in qualche modo si trovava qualche cosa da mangiare.

Era una Phnom Penh che è difficile raccontare e spiegare ai giovani cambogiani di oggi ed è giusto che sia così, perché questo è un paese, un popolo che vive già proiettato nel futuro. Nessuno ha voglia di sentirsi rammentare le privazioni, le sofferenze e le tragedie del passato. Il governo di Kampuchea democratica, il cosiddetto "regime dei Khmer rossi", fu abbattuto il 7 gennaio 1979 e nel 1998 si spensero gli ultimi sussulti di guerra. Tutti, oggi, guardano avanti senza farsi ingombrare l'animo dalle memorie del passato.

Non è però un popolo privo di radici e in ogni cambogiana e cambogiano, giovane o vecchio, colto o quasi analfabeta, ricco o miserabile, vive con forza l'orgoglio di essere discendente del popolo che creò lo splendore e la grandezza di Angkor.

E' un mondo dalle mille sfaccettature in cui convivono tradizione e modernità. Il visitatore straniero resta colpito dal fervore, quasi la frenesia, con cui si trasforma il volto della capitale con decine di "torri" che sfidano il cielo e decine e decine di grandi cantieri da dove stanno sorgendo nuovi complessi residenziali, uffici e centri commerciali. Il profilo della città cambia quasi da un giorno all'altro mentre le strade sono ingombre di un traffico sempre più intenso e caotico.

Questo è un volto ma ne esistono molti altri. Phnom Penh è l'unica metropoli urbana della Cambogia, che resta un grande paese di risaie, palmeti, fiumi e laghi che sono la vera grande ricchezza del pese. L'industria manifatturiera, soprattutto nel settore delle confezioni, si è sviluppata a un ritmo vertiginoso ma è ancora nella vita dei campi, nell'antico mondo contadino che si trova la vera anima della Cambogia.