Il re, il parlamento e i cittadini
Come recita la Costituzione, approvata il 21 settembre 1993, la Cambogia è una monarchia parlamentare, come Spagna o Olanda, a regime democratico, liberale e pluripartitico, dove il Re svolge le funzioni di Capo dello Stato. I suoi poteri sono praticamente identici a quelli che la Costituzione italiana attribuisce al nostro Presidente della Repubblica.
Il re non diventa tale per diritto ereditario ma quando il precedente re muore o si ritira a vita privata, come fece Sihanouk nel 2004, si riunisce il Consiglio del Trono che è composto da due venerabili monaci, che sono molto venerati e rispettati ma che poca voce hanno in capitolo, e da sette membri laici. Questi sono il Primo ministro in carica, il Presidente e i due Vicepresidenti dell’Assemblea nazionale, il Presidente e i due Vicepresidenti del Senato. Sono quindi sette parlamentari eletti, che devono scegliere un uomo di più di trenta anni di età che sia discendente del capostipite della famiglia reale Ang Duong.
Nel 2004 è stato scelto Sihamouni che è figlio di Sihanouk, ma questo è un fatto accidentale perché avrebbe potuto anche essere scelto un suo cugino, un suo zio o un qualsiasi altro membro della famiglia reale. 
Vige la nostra stessa ripartizione fra il potere legislativo, quello esecutivo, quello giudiziario e il re, in quanto Capo dello Stato, presiede il Consiglio superiore della Magistratura.
Il potere legislativo è detenuto dall’Assemblea nazionale e dal Senato. L’Assemblea nazionale è composta da 123 membri, eletti a suffragio universale ogni cinque anni. Il Senato conta 61 membri che durano in carica sei anni e sono eletti a suffragio indiretto dai consigli degli organi di amministrazione locali.
L’Assemblea nazionale designa il Primo ministro che riceve dal Capo dello Stato l’incarico di formare il governo che deve ottenere la fiducia dell’Assemblea nazionale.
Ogni cinque anni, sfasate di un anno rispetto alle elezioni politiche, ci sono le elezioni amministrative generali per il rinnovo dei consigli provinciali e delle amministrazioni locali.
Il popolo cambogiano ha una coscienza politica molto elevata, infatti alle Elezioni amministrative generali del luglio 2017 l'affluenza alle urne è stata del 89,52% mentre alle Elezioni politiche del luglio 2018 l'affluenza è stata del 82,89%.
 
Diritti e doveri dei cittadini
La Costituzione cambogiana recepisce totalmente la Carta dell’ONU e non esiste quindi alcuna discriminazione per sesso, etnia o confessione. Non esiste la pena di morte.
Tutti i Cambogiani, uomini e donne, che hanno più di 18 anni hanno il diritto di voto e sono eleggibili all’Assemblea nazionale all’età di 25 anni e al Senato all’età di 40 anni.
Fra le tante norme che tutelano i diritti degli individui, secondo le più avanzate concezioni democratiche, è interessante notare che trovano spazio anche norme che salvaguardano il tradizionale costume cambogiano, come il secondo comma dell’articolo 47 che testualmente recita: “I figli hanno il dovere di provvedere ai bisogni dei loro genitori quando sono anziani e devono prendersene cura, conformemente alle tradizioni cambogiane”.
Si può leggere il testo integrale, in inglese, della Costituzione cambogiana nel sito 
 
Sihamouni, un re amato e rispettato
Figlio di Sihanouk e Monique Izzi è nato a Phnom Penh il 14 maggio 1953.
Ha compiuto i suoi studi a Praga, poi in Repubblica Popolare di Corea e infine a Parigi. Designato come Rappresentante permanente del CNS alle Nazioni Unite dal febbraio 1992 al novembre 1993 fu il portavoce della Cambogia durante la missione UNTAC. In seguito fu Ambasciatore permanente all’UNESCO.
Il 29 ottobre 2004 è stato incoronato Re di Cambogia.
Ha sempre assolto, senza debordamenti ma con fermezza, il ruolo che la Costituzione gli attribuisce.
Uomo di grande moralità, ha sempre rifuggito le ostentazioni e gli eccessivi onori. E’ solito muoversi fra le persone più povere e fra la gente dei villaggi, senza alcun seguito e imponenti scorte.
Non partecipa agli eventi mondani della nobiltà internazionale, come matrimoni di principi e principesse o genetliaci di regine, ma nel dicembre 2014 ha preso parte alla sesta Conferenza mondiale del buddhismo, a Tokio dove è stato insignito di preziose onorificenze per il contributo che porta alla diffusione dell'insegnamento del Buddha. Non ha figli, non è sposato e conduce una vita quasi monastica.
Per tutti questi motivi è un uomo molto amato e rispettato dal popolo cambogiano.